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26.01.2024

Fine vita, l’approccio documentaristico

Una tematica spinosa, quella del fine vita e più in generale dei diritti del paziente affetto da patologie degenerative, capace di toccare nervi scoperti nell’opinione pubblica: in Italia come in molte altre nazioni europee e nella stessa Svizzera, uno dei pochi Paesi che ammette cittadini stranieri alla pratica del suicidio assistito. Come affrontarla e raccontarla con tutta l’obiettività del caso, per informare le persone su un argomento che molto spesso non viene trattato con la chiarezza e la lucidità che richiederebbe?
Telespazio
Parallelozero comincia a occuparsi del fine vita nel 2012. Lo fa partendo dalle cosiddette cliniche svizzere che offrono il suicidio assistito tanto ai connazionali quanto ai cittadini stranieri, con un reportage approfondito sulla dottoressa Erika Preisig, un medico di Basilea che è anche fondatrice di una delle tre organizzazioni senza scopo di lucro che svolgono questa pratica sul territorio della Confederazione Elvetica.
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Poco dopo la narrazione si sposta dal medico al paziente. Grazie a un lungo lavoro preparatorio, uno dei fotogiornalisti dell’agenzia segue passo dopo passo il viaggio di un uomo italiano che, affetto da una patologia neurodegenerativa, ha ottenuto il nulla osta per la morte assistita. Il paziente parte da una località del sud Italia e, 48 ore più tardi, pone termine alla propria vita su una poltrona reclinabile in un bilocale di Basilea, dove ha sede la “clinica”, in un giorno di primavera del 2013. Ad assisterlo al suo fianco c’è la dottoressa Preisig. La narrazione prende la forma di un reportage fotogiornalistico pubblicato sulle principali testate internazionali.
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Da quel racconto nascono una serie di conferenze, uno dei capitoli narrativi di Destination Hope, una mostra fotografica itinerante organizzata da Parallelozero sul tema del diritto alla salute e, nel 2019, il libro Su questa pietra (Mondadori), che serve a stimolare il dibattito pubblico sul tema e pochi mesi dopo contribuisce alla decisione della Corte Costituzionale che stabilisce il non luogo a procedere contro Marco Cappato, imputato del reato di aiuto al suicidio nel caso di Fabiano Antoniani conosciuto come DJ Fabo, e al tempo stesso esorta il Parlamento a rivedere la legge in merito.
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Nel 2022, quando il Parlamento si è limitato ad affrontare la tematica del fine vita in maniera parziale, la storia del paziente morto a Basilea nel 2013 diventa un podcast di successo, Ti scorderai di me, che scala le classifiche di Spotify attestandosi nella Top 10 per molte settimane, vince il terzo premio nella categoria Cultura dell’Italian Podcast Awards 2023 e – a oltre dieci anni dall’inizio del nostro percorso narrativo – riporta prepotentemente d’attualità il tema nel dibattito pubblico.
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Crediti Parallelozero

Concept e curatela
Coordinamento editoriale
Produzione fotografica
Post-produzione
Produzione e allestimento mostra
Realizzazione podcast

In collaborazione con: Paolo Buzzone, Giovanni Savarese, Giulia Bassi, Anna Poli (AudioTales)

Sigla e musiche originali: Sergio De Agostini

Un approccio organico alla comunicazione

Il nostro metodo si basa su un modello integrato che sfrutta al meglio nuove tecnologie e analisi dei dati, e che ci permette di gestire tutte le fasi della comunicazione digitale multi-canale e cross mediale, soddisfacendo qualsiasi esigenza di racconto per brand nazionali e internazionali, editori, media company e istituzioni.