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Generazione Z e sostenibilità: un binomio indissolubile
I giovani sono i più sensibili alla necessità di contrastare il cambiamento climatico, ma, pur essendo disposti a impegnarsi, spesso vengono frenati dalle emozioni negative. Eppure il binomio Generazione Z e sostenibilità sembra davvero indissolubile.
La maggior parte degli italiani che appartengono alla Generazione Z è pronta a contribuire di persona, anche economicamente, per favorire la sostenibilità e promuovere la transizione energetica. Un dato, confermato da diverse indagini indipendenti, che evidenzia una spiccata sensibilità di questa fascia di popolazione verso un tema essenziale per il futuro. A volte, però, il desiderio di cambiamento e di fare la differenza si scontra con un presente difficile e ciò comporta la diffusione di stati d’animo negativi, tra frustrazione e senso di impotenza. Per questo motivo all’importanza di diffondere modelli sempre più attenti all’ambiente – e sostenibili da tutti i punti di vista, dal territorio alla società fino all’economia – si unisce la necessità di una comunicazione positiva ed efficace.
La Generazione Z e i cambiamenti climatici
Ripensare gli attuali modelli di produzione in chiave green e favorire comportamenti sempre più attenti all’ambiente e alla sostenibilità dovrebbero essere obiettivi in grado di unire le generazioni. In realtà, i ragazzi e le ragazze della GenZ, quelli nati tra il 1997 e il 2012, sono i più sensibili al tema, poiché costretti in prospettiva a fare i conti con un’emergenza ambientale sempre più drammatica. Il cambiamento climatico con i fenomeni atmosferici estremi, la perdita di biodiversità e la crisi degli ecosistemi sono solo alcuni dei temi che condizionano il presente e minacciano il futuro del Pianeta. Questi mutamenti delle condizioni ambientali sono molto spesso la principale ragione di apprensione, ma non sempre le preoccupazioni e i buoni propositi si traducono in comportamenti virtuosi.
La crisi climatica incide anche sul benessere emotivo dei giovani, soprattutto quelli appartenenti alla GenZ. Lo stato d’animo predominante è quello di stress emotivo, unito ad altre manifestazioni di disagio. Molto spesso ci si sente impotenti e incapaci di fare la differenza, complice anche una diffusa sfiducia verso le istituzioni. Questa condizione di immobilismo viene definita con il termine eco-ansia, che non a caso è sempre più diffusa anche tra i giovanissimi: da un lato è una minaccia per lo sviluppo sostenibile, perché allontana le persone dalle scelte corrette; dall’altro condiziona il benessere, innescando un temibile circolo vizioso.
L’importanza della sostenibilità per la GenZ
Per la Generazione Z la sostenibilità va oltre l’adozione di pratiche green e il rispetto dell’ambiente: significa promuovere più ampi modelli etici e trasparenti. È importante, per esempio, che le aziende siano attente alla sostenibilità in ogni fase della filiera di approvvigionamento e della catena di produzione, permettendo al cliente-consumatore di scegliere in maniera consapevole il prodotto finale, cosciente di quanto abbia impattato sull’ambiente nel suo complesso. L’impegno a ridurre le emissioni di anidride carbonica deve essere affiancato dalla volontà di diffondere messaggi eco-friendly e di essere virtuosi anche dal punto di vista sociale. Non a caso, le persone appartenenti alla GenZ sono generalmente contrarie alla fast fashion, apprezzano i prodotti riciclati o di seconda mano, valorizzano i packaging ecologici e prediligono le alternative green alla plastica. In poche parole, più che il marchio in sé, conta l’attenzione nei confronti dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.
Allo stesso tempo, sostenibilità significa anche essere inclusivi, coltivare l’eterogeneità di pensiero e concentrare l’attenzione anche sulle fasce sociali più deboli, nell’ottica di promuovere lo sviluppo sociale. Le condizioni di lavoro e la distribuzione delle ricchezze dovrebbero essere ugualmente equilibrate, senza dimenticare la parità di genere e la valorizzazione delle diversità. Insomma, non può esistere un’attenzione verso l’ambiente senza quella per le persone, per migliorare la società a tutto tondo.
Coinvolgere la GenZ attraverso una comunicazione efficace
Per migliorare il comportamento quotidiano dei giovani un primo passo è contrastare la diffusione dell’eco-ansia, diffondendo messaggi di fiducia in grado di incoraggiare comportamenti virtuosi. Una sorta di spinta gentile, un nudging, verso scelte quotidiane più ecologiche: utilizzare la bicicletta invece dell’automobile, acquistare prodotti al supermercato con uno scarso impatto ambientale, installare pannelli fotovoltaici per l’autoproduzione di energia e tanto altro. Di fatto, le azioni quotidiane sono il risultato di pensieri e abitudini costruiti nel tempo, non facili da modificare. Lo scopo di una comunicazione efficace, soprattutto nell’ambito della sostenibilità, dovrebbe essere anzitutto aiutare le persone a migliorare, sostenendole nelle scelte positive, favorendo piccoli comportamenti virtuosi e spiegandone i benefici concreti. Così che l’ansia e i timori lascino spazio alle idee innovative e all’impegno concreto verso la transizione energetica.